La monografia si articola, sostanzialmente, in quattro parti:

Parte I. Viene presentato il contesto socio-economico della Regione, i cui tradizionali indicatori confermano il buon posizionamento dell’Emilia-Romagna nel contesto nazionale. Vengono inoltre brevemente descritti i principali strumenti per la programmazione regionale e le iniziative adottate nell’ambito del Progetto CPT con riferimento alla diffusione e all’impiego dei dati finanziari.

Parte II. Prende in analisi i dati di spesa pubblica osservati secondo una duplice classificazione: funzionale ed economica. Nel confronto con le altre realtà regionali è interessante osservare come i dati di spesa rispecchino le differenti scelte amministrative operate nel tempo. Emerge in particolare per l’Emilia-Romagna la priorità assegnata dal governo regionale alla qualità delle prestazioni sanitarie e alla diffusione del servizio sul territorio, l’esistenza di un sistema di welfare articolato ed efficiente, la propensione all’investimento diretto con realizzazione di opere e infrastrutture a beneficio dell’intera collettività in luogo del trasferimento di risorse a soggetti privati, la diversa organizzazione dei servizi locali prodotti ed erogati con ampio ricorso all’esternalizzazione e a logiche imprenditoriali.

Parte III. E' dedicata ai dati di entrata pubblica con particolare attenzione all’analisi dei flussi aventi natura tributaria (natura e andamento temporale dei gettiti, quantificazione dell’onere medio procapite sostenuto da ogni cittadino emiliano – romagnolo in rapporto a quello delle restanti aree del Paese, ecc.).

Parte IV. Punta l’attenzione sul decentramento e sul federalismo fiscale. A tal proposito, attraverso l’impiego di un set di indicatori, si dimostra come tale processo abbia raggiunto, in Emilia-Romagna, un livello di sviluppo assolutamente più alto rispetto alle altre regioni italiane: i governi locali sostengono quote maggiori di spesa (in rapporto alla spesa totale) e contestualmente mostrano un grado di autonomia tributaria superiore rispetto a quello delle altre realtà territoriali, con conseguente minore dipendenza finanziaria da Stato e Regioni. E’ un processo oramai consolidato, avviato con un ampio anticipo, rafforzato nel tempo e che testimonia la capacità dei governi territoriali emiliano-romagnoli di coniugare responsabilità di spesa e responsabilità impositiva.

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